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Pagina pubblicata il 31 gennaio 2024 - Avv. Marco Di Gregorio

TUTELA DELLA PROPRIETA' INTELLETTUALE


BREVETTO NAZIONALE
PER INVENZIONE INDUSTRIALE


BREVETTO EUROPEO PER INVENZIONE INDUSTRIALE


BREVETTO PCT PER INVENZIONE INDUSTRIALE


MARCHIO EUROPEO


REGISTRAZIONE OPERE DELL'INGEGNO


REGISTRAZIONE DEL SOFTWARE


COPYRIGHT E INTELLIGENZA ARTIFICIALE








Le informazioni contenute nella presente pagina non hanno alcuna pretesa di completezza o di apporto scientifico allo studio della materia, ma si ripropongono unicamente di fornire un primo orientamento a coloro (privati o imprese) che intendono tutelare il proprio patrimonio di beni immateriali, anche in relazione all'eventuale abuso da parte di terzi.



                                   LA TUTELA DELLA PROPRIETA' INTELLETTUALE

Normalmente si utilizza l'espressione PROPRIETA' INTELLETTUALE per riferirsi all'insieme delle norme finalizzate a proteggere e valorizzare economicamente le diverse forme di innovazione prodotte dall'ingegno umano.

Tale settore del diritto può essere suddiviso in due aree principali, diritti di PROPRIETA' INDUSTRIALE e DIRITTO DI AUTORE.

L'art. 1 del Codice dei diritti di Proprietà Industriale precisa che:Ai fini del presente codice, l'espressione proprietà industriale comprende marchi ed altri segni distintivi, indicazioni geografiche, denominazioni di origine, disegni e modelli, invenzioni, modelli di utilità, topografie dei prodotti a semiconduttori, informazioni aziendali riservate e nuove varietà vegetali”.

I DIRITTI DI PROPRIETA' INDUSTRIALE, pur accomunati da tale generica definizione e dalla inclusione in un medesimo “Codice”, sono spesso regolamentati in modo profondamente diverso l'uno dall'altro. Le fondamentali categorie di diritti di proprietà industriale sono:

Il BREVETTO tutela le opere dell'ingegno di carattere tecnco-industriale, come le invenzioni industriali, i modelli di utilità ed i modelli del design industriale. Le norme di riferimento sono le Sezioni 4, 5 e 6, del Decreto Legislativo 10 febbraio 2005 n. 30 “Codice dei Diritti di Proprietà Industriale".

Il MARCHIO COMMERCIALE tutela quello specifico segno distintivo che collega l'impresa a un prodotto o servizio davanti al pubblico dei consumatori. La normativa di riferimento è il Capo II, Sezione 1, del Decreto Legislativo 10 febbraio 2005 n. 30 “Codice dei Diritti di Proprietà Industriale"

Il KNOW HOW tutela le informazioni di natura tecnica e commerciale che non si possono o non si vogliono tutelare per mezzo del brevetto e che possono nondimeno considerarsi un bene economico, in quanto rappresentano un vantaggio concorrenziale per l'imprenditore che le mantenga segrete o riservate. La normativa di riferimento è contenuta nel Capo II, Sezione 7, del Decreto Legislativo 10 febbraio 2005 n. 30 “Codice dei Diritti di Proprietà Industriale".

Nell'ambito della c.d. proprietà intellettuale, il DIRITTO D'AUTORE si differenzia poi profondamente dalla proprietà industriale.

L'art. 2575 del cod. civ. dispone infatti che: “formano oggetto del diritto d'autore le opere dell'ingegno di carattere creativo che appartengono alle scienze, alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all'architettura, al teatro e alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione”, in tal modo, ricalcando il testo dell'art. 1 della Legge 22 aprile 1941 n. 633 - Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio.

Il DIRITTO D'AUTORE tutela le opere dell'ingegno di carattere creativo, tendenzialmente attraverso il diritto esclusivo di riproduzione, ovvero, il c.d. copyright dei paesi di common law.

In Italia è tutelato in forza della legge sul diritto d'autore anche il c.d. sofware, ovvero i programmi per elaboratore elettronico. La normativa di riferimento è la Legge 22 aprile 1941 n. 633 - Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio.

Da un punto di vista storico, lo sviluppo della c.d. Proprietà Intellettuale è relativamente recente e presenta oggi anche aspetti piuttosto controversi, soprattutto in ragione dell'importanza sempre maggiore che nella nostra società hanno acquisito i c.d. BENI IMMATERIALI a seguito dell'impetuoso e perdurante sviluppo delle tecnologie informatiche e telematiche. Particolarmente recente è infatti il tema del rapporto tra tutela della proprietà intellettuale e sviluppo e impiego dell'intelligenza artificiale (modelli generativi di lingua e immagini artificiali G.P.T. - Generative Pre-Trained Transformers).

I profili controversi suscitano anche riflessioni di fondo su cosa debba oggi intendersi con “Proprietà Intellettuale” e taluni autori osservano persino che, in realtà, l'espressione “Proprietà Intellettuale” sarebbe impropria e fuorviante in quanto, il tradizionale diritto di proprietà è strutturato in funzione di beni eminentemente materiali, rappresentati da entità fisiche. Mentre la c.d. “Proprietà Intellettuale” soprattutto oggi ha tipicamente ad oggetto beni immateriali ed, inoltre, prevede per questi delle forme di tutela che sono tra loro in realtà molto eterogenee e, ancora, decisamente diverse da quelle esperibili a difesa del tradizionale diritto di proprietà (Cfr. Lemley, Mark A., “Property, Intellectual Property, and Free Riding.” IN: Texas Law Review, Vol. 83, p. 1031, 2005. Available at SSRN: http://ssrn.com/abstract=582602 or doi:10.2139/ssrn.582602).

In effetti, le forme di tutela dell'innovazione sopra elencate, accomunate dalla generica espressione “proprietà intellettuale”, in realtà sono disciplinate come diritti di sfruttamento economico monopolistico limitati nel tempo e, dunque, in modo decisamente diverso dal tradizionale diritto di proprietà.

In questo senso, come osservato di recente da parte di alcuni autori, sarebbe forse preferibile parlare, anziché di Proprietà Intellettuale (Intellectual Property o IP), di DIRITTI DI MONOPOLIO INTELLETTUALE (Intellectual Monopoly Privilege o IMP).

Diversi autori hanno anche proposto ed elaborato modi alternativi di concepire la tutela del diritto d'autore elaborando i concetti di copyleft, le licenze libere e in generale il moviento culturale dell' “open” e delle sue molteplici applicazioni: come il software open source, Creative Commons e open data, che rappresentano un approccio completamente diverso e talvolta rivoluzionario alla c.d. “proprietà intellettuale” nell'attuale era del digitale. (Cfr. Copyleft-Italia edita dalla casa editrice Ledizioni e diretta da Simone Aliprandi - https://copyleft-italia.it/ )

Ad ogni modo il complesso di norme riferibili alla c.d. proprietà intellettuale ha acquisito una crescente importanza in ragione del fatto che, soprattutto nei paesi economicamente più sviluppati, alcuni BENI IMMATERIALI hanno ormai acquisito un valore economico straordinariamente elevato e, spesso, ben superiore anche a quello dei tradizionali beni materiali.

In ogni caso, anche al di fuori del profilo della definizione, oggi il tema della disciplina dei diritti di “Proprietà Intellettuale o di “Monopolio Intellettuale” è oggi particolarmente controverso, tanto che il modo in cui tali forme di monopolio intellettuale vengono in concreto regolamentate è sempre più spesso tacciato di essere espressione soprattutto degli interessi di grandi imprese e/o degli stati economicamente più forti, invece di rappresentare un equilibrato bilanciamento degli interessi generali.

La complessità dell'analisi della normativa e della regolamentazione è inoltre accresciuta dal fatto che, avendo tali norme ad oggetto beni immateriali e dunque non necessariamente legati ad un luogo fisico, la tutela dei diritti connessi alle opere dell'ingegno, siano esse di natura industriale, commerciale o creativa, ha spesso profili internazionalistici.

Diversi analisti economici concordano sul fatto che uno dei maggiori problemi dell'economia italiana è la carenza di investimenti per la ricerca. Eppure la centralità nella società moderna dei beni immateriali già da 2013 è stata confermata anche da uno studio avente ad oggetto l'impatto economico dei diritti di proprietà intellettuale nell'Unione Europea, il c.d. Rapporto EPO (Intellectual property rights intensive industries: contribution to economic performance and employment in the European Union, Industry-Level Analysis Report, Settembre 2013 – consultabile all'indirizzo web: http://www.epo.org/about-us/annual-reports-statistics/annual-report/2014.htm.

Da detto studio emergerebbe che circa il 40% dell'attività economica della UE (per complessivi 4.700 miliardi di euro annui) è generato da imprese a forte investimento sui di diritti di proprietà intellettuale (brevetti, marchi, disegni, diritti d'autore ed indicazioni geografiche).

Molto spesso però, almeno nel caso delle piccole e medie imprese, non sembra esservi una diffusa cultura di GESTIONE DEL PATRIMONIO INFORMATIVO E CREATIVO, attraverso una accorta politica di tutela dei c.d. beni immateriali che, pure, nella nostra società hanno un valore economico sempre crescente.

Nel nostro sistema infatti troppo spesso la tutela della proprietà intellettuale è perseguita e gestita solo dalle grandi aziende.

In realtà, il problema sembra essere più informativo e di consapevolezza che economico, infatti, la gestione del patrimonio creativo ed informativo di una impresa, se gestito in modo oculato, può essere molto meno costoso di quanto spesso ritiene chi gestisce piccole o medie imprese.

Inoltre, una gestione consapevole da parte dell'impresa del proprio patrimonio informativo e creativo, spesso, favorisce un circolo virtuoso in grado di promuoverne anche la competitività complessiva in modo significativo.



Link di interesse:

Ministero delle Imprese e del Made in Italy

(Marchi nazionali, Brevetti nazionali per invenzione industriale, Modelli di Utilità)

https://uibm.mise.gov.it/index.php/it/


European Patent Office - Ufficio Brevetti Europeo

(Brevetto Europeo)

https://www.epo.org/en


EUIPO Ufficio Europeo per la tutela dei marchi, disegni e modelli nell'Unione Europea

(Marchio europeo, disegni modelli)

https://www.euipo.europa.eu/it


WIPO – World Intellectual Property Organization

(Brevetti Internazionali – PCT – Patent Cooperation Treaty)

https://www.wipo.int/portal/en/index.html


SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori

(Tutela del diritto di autore)

https://www.siae.it/it/autori-editori/iscritti/tutela-opere/


Pubblico Registro Software di SIAE - Società Italiana degli Autori ed Editori 

(Tutela del software)

https://www.siae.it/it/autori-ed-editori/altri-servizi/pubblico-registro-software/

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L'Avv. Marco Di Gregorio, patrocinante in Cassazione dal 2016, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati di Roma dal 1998.


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